Per quale motivo i tatuaggi sono ancora illegali in Corea del Sud?

Nonostante oltre un milione di persone in Corea del Sud abbiano tatuaggi, chiunque, tranne i medici, rischia di finire in prigione se pratica questa forma d’arte.

Alla fine di marzo 2022, la Corte Costituzionale della Corea del Sud ha confermato il divieto sui tatuaggi, suscitando la protesta di molte persone nel paese, tra cui professionisti del settore e appassionati di tatuaggi.

Negli anni, gli artisti del tatuaggio hanno trovato modi creativi per sfidare una legge che li considera criminali, consentendo la procedura solo a chi possiede una qualifica medica. Chi ama i tatuaggi in Corea del Sud ritiene che la legge non sia all’altezza della crescente richiesta e della popolarità di questa forma d’arte, specialmente tra i giovani. Un sondaggio condotto da Gallup Corea l’anno scorso indicava che quattro giovani su cinque in Corea del Sud desiderano l’abolizione delle restrizioni sui tatuaggi. Complessivamente, il 51% delle persone intervistate era a favore di un cambiamento legislativo, mentre il 40% si opponeva.

Il divieto di tatuaggi senza una qualifica medica è in vigore dal 1992, quando la Corte Suprema li ha classificati come servizio medico. Nel 2016, la Corte Costituzionale ha confermato il divieto con un voto di 7 contro 2.

Inoltre, i tatuaggi portano con sé un tabù nel paese, poiché storicamente erano utilizzati per marchiare criminali e schiavi. Questi segni hanno acquisito una connotazione criminale quando sono stati adottati da gang criminali e utilizzati come segno distintivo.

Attualmente, gli artisti devono nascondere i propri tatuaggi prima di esibirsi in televisione, come nel caso di Jungkook, membro dei BTS, che spesso indossa maniche lunghe e fasciature.

Il divieto ha contribuito alla crescita di un’industria clandestina dei tatuaggi, e almeno un milione di persone in Corea del Sud ha un tatuaggio, secondo la Korea Tattoo Association.

Alcune cliniche, segretamente, assumono artisti del tatuaggio per eseguire la procedura al posto del personale medico, poiché, come afferma Lim, “i medici non sono artisti e non sono interessati a diventarlo”.

Anche in altri paesi dell’Asia, come il Giappone, i tatuaggi sono stati oggetto di restrizioni fino al 2020, quando la Corte Suprema ha eliminato l’obbligo di licenza medica per i tatuatori. Tuttavia, la mostra pubblica dei tatuaggi rimane controversa in quanto è ancora associata all’organizzazione criminale della yakuza.

Lascia una recensione su Google

Condividi la tua esperienza con la nostra squadra di tatuatori e piercer esperti presso Sons of Ink ad Asti. La tua opinione è importante per noi e ci aiuta a migliorare continuamente il nostro servizio.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *